Spending review

Cosa significa spendig review?

Quale sarà il suo impatto nella vita delle famiglie? È uno dei nodi politici più significativi e dibattuti degli ultimi anni, la revisione della spesa pubblica. Con la spending review il Governo Monti intende portare a termine un processo di ristrutturazione delle casse pubbliche, andando a colpire sprechi e inefficienze senza toccare la qualità dei servizi erogati al cittadino.

È quindi chiaro che cosa significa spending review, revisione razionale della spesa pubblica. Molti cittadini si interrogano però su quali saranno, da un punto di vista operativo, le conseguenze sulle loro vite. Non si tratta in effetti di una semplice manovra, quanto di una operazione strutturale.

Vengono colpite le pubbliche amministrazioni, con un taglio del 20% dei dirigenti e del 10% dei dipendenti. Sono poi sospesi i concorsi pubblici fino al 2016, oltre a ridurre della metà le provincie italiane.

Tra le missioni a breve termine della spending review figura indubbiamente il tentativo di evitare l’aumento dell’Iva previsto entro fine anno. Ma si tratta di un provvedimento voluto non solo dai poteri politici nazionali. Esprime anche un messaggio diretto a Bruxelles, che in questo periodo esercita una particolare influenza sull’Italia.

Grazie ai tagli applicati alla pubblica amministrazione avremo un risparmio previsto di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi nel 2013 e di 11 miliardi per il 2014. Saranno numerosi i settori presi in esame. Dalla sanità al pubblico impiego fino all’articolazione periferica dello Stato. Saranno tagliati i tribunali, le procure e sezioni distaccate nell’ambito della revisione delle circoscrizioni giudiziarie.

Non sono esclusi i farmaci e il pubblico impiego. Ma anche scorte, riduzione e accorpamento delle Province con l’obiettivo di dimezzarne il numero attuale. Dovremmo assistere inoltre a una estensione della clausola di salvaguardia ad altri 55mila esodati, che hanno raggiunto i requisiti successivamente al dicembre 2011 per un importo complessivo di 1,2 miliardi a partire dal 2014.

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