Prestiti agevolati con banche convenzionate Inpdap 2022
Come funzionano i prestiti Inpdap banche convenzionate
Quando si parla di prestiti Inpdap generalmente si fa riferimento ai finanziamenti agevolati concessi dall’ente previdenziale in favore di dipendenti e pensionati pubblici. Questi possono ricorrere anche ai prestiti concessi dalle banche convenzionate Inpdap 2022.
Si tratta dei cosiddetti prestiti Inpdap garantiti. Finanziamenti che non sono concessi direttamente dall’Inps, come accade con i piccoli prestiti e i prestiti pluriennali, bensì da istituti di credito in convenzione. Si tratta di banche e società finanziarie che hanno sottoscritto un accordo con l’ente previdenziale.
Convenzione che prevede l’erogazione di prestiti a tassi agevolati in favore di dipendenti e pensionati pubblici. Prestiti che sono concessi da enti di credito, ma vengono tutelati dall’Inps. Ragione per cui prendono il nome di prestiti garantiti.
Rimborso e condizioni
Ma come funzionano esattamente i prestiti banche convenzionate Inpdap 2022? Quali le condizioni applicate? I prestiti garantiti sono prodotti basati sulla cessione del quinto dello stipendio. Il rimborso avviene quindi tramite rate detratta alla fonte, ossia decurtate direttamente dalla busta paga del richiedente.
I prestiti garantiti ricalcano il funzionamento dei prestiti pluriennali diretti. Possono infatti durare per 5 o 10 anni e sono accessibili esclusivamente agli iscritti alla Gestione Unitaria per le prestazioni creditizie e sociali. A differenza dei prestiti diretti però, quelli concessi da banche convenzionate Inpdap 2022 sono accessibili solo ai dipendenti in attività di servizio. Sono quindi esclusi dalla platea dei beneficiari i pensionati afferenti al settore pubblico.
Ai fini dell’accesso al credito è necessario anche poter vantare un contratto di lavoro a tempo indeterminato e almeno quattro anni di versamento contributivo presso la suddetta Gestione Unitaria. Richiesto anche un minimo di quattro anni di servizio effettivo nel rapporto di impiego. Quest’ultimo requisito si riduce a due anni se a presentare la domanda è un soggetto con accertate invalidità.
Il tasso
Per quanto attiene il tasso di interesse, questo viene definito in base a quanto fissato dalla banca o società finanziaria a cui si rivolge il dipendente pubblico. È l’istituto mutuante infatti a stabilire tasso e spese, seppur nel rispetto dell’accordo sottoscritto con l’Inps.
Oltre al tasso e alle spese di amministrazione applicate dall’istituto convenzionato con l’Inps, sull’importo lordo del prestito gravano anche altre voci di spesa. Il beneficiario deve infatti far fronte anche a:
- un’aliquota dello 0,50% dovuta all’Inps per le spese di amministrazione;
- un premio compensativo per il rischio di insolvenza che si assume l’Inps fornendo la garanzia sul finanziamento.
Garanzia prestiti Inpdap 2022
Ora che abbiamo parlato delle condizioni di rimborso del prestito è necessario chiarire un ultimo punto sui prestiti banche convenzionate Inpdap 2022. Come funziona la garanzia Inps?
Come già accennato, sebbene i prestiti siano concessi da istituti di credito in convenzione con l’Inps, l’ente previdenziale fornisce una tutela al consumatore. Il finanziamento è infatti coperto in caso di:
- morte del cedente;
- cessazione dal servizio senza diritto a pensione;
- riduzione di stipendio.
L’intervento dell’Inps avviene tramite il Fondo per il credito dell’ente e varia da caso a caso. Se il beneficiario muore prima dell’estinzione del debito, l’Inps paga all’istituto cessionario la somma ancora dovuta. In caso di perdita del posto di lavoro o riduzione dello stipendio invece l’Inps riscatta il prestito, salda all’istituto mutuante il debito residuo e quando possibile recupera tale l’importo sul TFR del beneficiario.