Cosa significa prestito protetto

Una delle domande più frequenti che vengono poste in caso di richiesta di un prestito bancario o nell’atto di una richiesta di finanziamento privato è la seguente : posso avere prestito protetto ?

Prima di analizzare i requisiti per ottenere un prestito protetto, è bene specificare che cosa sia un prestito protetto.

Il prestito protetto , in sostanza, a prescindere dall’importo erogato ed ottenuto, assicura la rimunerazione del debitore in caso di insolvenza della rata dovuta. Si richiede il prestito protetto al fine di evitare, in caso di insolvenza del debitore, di essere iscritti nell’elenco dei cattivi pagatori o di far cessare il rapporto contrattuale debitorio, con tutte le conseguenze negative del caso (instaurazione di un contenzioso). Con il prestito protetto, possiamo dire che la banca o l’istituto finanziatore e il cliente siano completamente tutelati in caso di:

  • Mancato pagamento della rata per morte improvvisa del debitore;
  • Per annullamento, scioglimento, nullità dell’accordo sottoscritto, volontario o indiretto del cattivo pagatore;
  • Per disfunzioni mentali, parziali o totali o corporali importanti del debitore;
  • Per un importante permanenza in ospedale dell’insolvente, a seguito di una grave disfunzione.

Requisiti per avere un prestito protetto:

  1. essere cittadini italiani;
  2. essere maggiorenni;
  3. possedere un utile provabile (cioè avere una busta paga , una pensione);
  4. varie garanzie, come ad esempio terreni, abitazioni, uffici di proprietà del debitore o vari vitalizi di affitto di rilievo.

In seguito alla produzione dei documenti sopra specificati, la banca o l’istituto di credito provvederà ad esaminare i requisiti del presunto cliente.

Dopo aver ricevuto i documenti indispensabili, l’istanza di finanziamento verrà presa in esame in maniera minuziosa. Se la domanda del debitore dovesse essere accettata, si provvederà ad esaminare il tasso di interesse da applicare al piano di finanziamento, prevedendo, su richiesta, a pianificare il prestito protetto, tramite la stipula di uno specifico contratto. A questo proposito, la banca o l’istituto di credito provvederanno ad attivare le garanzie specificate nel contratto di assicurazione in caso di insolvenza.

Come scegliere un prestito protetto ?

Il miglior prestito protetto prevede la copertura assicurativa integrale, polizza assicurativa che prende il nome di “CPI”. In questo caso, l’istituto di credito, in caso di insolvenza di una o più rate, viene pagata per mezzo della polizza assicurativa. Se contemplato nel contratto assicurativo, l’intero debito residuo potrebbe essere estinto su richiesta del creditore. Meno richiesta è la polizza c.d. “accessoria”, che prevede diversi tipi di rimborso assicurativo: l’istituto di credito può permettere al debitore di non pagare qualche rata o più rate. In questi casi, se previsto nel contratto assicurativo, il debito in automatico non viene segnalato come cattivo pagatore. Quest’ultima ipotesi non prevede alcun sacrificio economico extra.

Esempio di prestito protetto

Ammettiamo che un soggetto richieda al proprio istituto di credito un prestito di 25.000,00 euro, con copertura assicurativa in caso di insolvenza, parziale o totale. Una compagnia di fama internazionale farebbe pagare al debitore al mese circa 21,00 euro. In virtù del “Decreto Liberalizzazioni”, prima che il cliente si avvalga della propria compagnia di assicurazione, l’istituto di credito deve presentare necessariamente al cliente due preventivi differenti, cioè predisposti da differenti compagnie assicuratrici, che non hanno mai avuto alcun legame con la l’istituto di credito. Naturalmente, il premio assicurativo varierà a secondo del maggior prestito ottenuto.

Conviene chiedere un prestito protetto ?

Anche se il prestito protetto rappresenta una facoltà accessoria per il debitore, si consiglia di aderire, soprattutto se il finanziamento richiesto è importante. E’ bene, inoltre, tenere presente che converrebbe non sottoscrivere un prestito protetto “con rivalsa”, al fine di essere costretti a restituire quanto la compagnia assicuratrice abbia pagato e/o anticipato all’istituto di credito