Prestiti senza contratto a tempo indeterminato 2022

Come avere prestiti senza contratto a tempo indeterminato 2022

Finanziamento busta paga tempo determinato

Con la crisi economica sono sempre meno a poter contare su una posizione lavorativa stabile. Situazione che ha portato banche e finanziarie ad inserire nella propria offerta i prestiti senza contratto a tempo indeterminato.

Si tratta di prodotti che inizialmente erano stati pensati per rispondere alle esigenze dei più giovani, ma possono essere richiesti da lavoratori di qualsiasi età. Il requisito principale per ottenere l’accesso al credito è rappresentato dalla presenza di un reddito da lavoro.

Possono quindi ottenere i prestiti senza contratto a tempo indeterminato sia i lavoratori atipici e autonomi che i dipendenti assunti a tempo determinato. Le somme finanziabili possono raggiungere anche i 15 mila euro.

Nel caso dei lavoratori autonomi è possibile richiedere anche importi maggiori. A condizione però che il soggetto possa contare su un’elevata anzianità lavorativa. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le garanzie da presentare per ottenere prestiti senza contratto a tempo indeterminato e chi li eroga.

Finanziamenti per giovani 2022

Iniziamo parlando dei prestiti senza contratto a tempo indeterminato per i giovani. Si tratta di prodotti con importo relativamente bassi dedicati a soggetti che generalmente hanno meno di 35 anni.

Quella dei giovani è una categoria di clienti molto delicata dal punto di vista degli istituti di credito, poiché difficilmente possono contare su solide garanzie economiche o reddituali. Molte banche e finanziarie hanno quindi messo a punto delle linee di credito ad hoc per i più giovani.

In linea di massima si tratta di finanziamenti pensati per chi ha iniziato da poco a lavorare, ma in alcuni casi è possibile trovare anche prestiti d’onore per studenti o aspiranti imprenditori.

Ma torniamo alla questione dei prestiti senza contratto a tempo indeterminato. La busta paga rappresenta una delle forme di garanzia maggiormente accettate da banche e finanziarie. Oltre alle presenza di un reddito fisso però è necessario poter contare su un’anzianità lavorativa per poter accedere al credito.

E solitamente i giovani assunti con contratto a termine non possono contare su un’anzianità lavorativa elevata. Ragione per cui banche e finanziarie sono poco propense a concedere a questi soggetti finanziamenti elevati. I prestiti ai giovani sono infatti caratterizzati da somme generalmente comprese tra 3 e 10 mila euro.

Ovviamente, maggiore è l’anzianità lavorativa del richiedente e più alta sarà la somma massima erogabile. Per quanto riguarda la finalità del prestito, i prestiti ai giovani possono essere sia finalizzati che non finalizzati.

Nel primo caso si tratta di somme erogate per far fronte ad una specifica necessità. Nel secondo invece parliamo dei tradizionali prestiti personali, che prevedono la concessione di una somma che il beneficiario può utilizzare come meglio crede.

Chi può ottenerli

I prestiti senza contratto a tempo indeterminato a giovani prevedono l’applicazione di criteri di valutazione piuttosto rigidi da parte di banche e finanziarie. Innanzitutto è necessario essere titolari di un reddito fisso e dimostrabile.

Nella maggior parte dei casi è richiesta anche un’anzianità lavorativa minima di 1 anno. Requisito che può essere ridotto a 6 mesi nel caso la richiesta di prestito interessi una somma relativamente bassa.

Ai fini dell’accesso al credito è necessario anche che la rata del prestito risulti in linea con il reddito mensile del richiedente. Banche e finanziarie infatti tendono a non accordare il finanziamento se la rata di ammortamento è superiore al 20% del reddito mensile del richiedente.

In altre parole, se a richiedere il finanziamento è un ragazzo con uno stipendio mensile pari a 1000 euro netti, la rata dovrà essere pari al massimo a 200 euro. Ovviamente questa è solo una linea guida. Non esistono infatti delle regole precise a tal proposito e l’ultima parola quindi spetta sempre all’istituto di credito.

La cessione del quinto

Quando si parla di prestiti senza contratto a tempo indeterminato è necessario spendere qualche parola per la cessione del quinto. Si tratta di una forma di prestito personale accessibile esclusivamente a dipendenti e pensionati.

Ai fini dell’accesso al credito è fondamentale essere titolari di un reddito fisso, che può essere rappresentato dalla pensione o dalla busta paga. Non è indispensabile la presenza di un contratto a tempo indeterminato. Il prestito però deve risultare estinguibile nell’arco di vigenza del contratto.

Prestito agli autonomi

Nella categoria dei prestiti senza contratto a tempo indeterminato rientrano a pieno titolo anche i prestiti per autonomi. Si tratta di finanziamenti accessibili a quanti non possono contare su una busta paga, ma hanno comunque un reddito con il quale garantire il rimborso delle rate del prestito.

In questo caso, in sede di domanda è necessario presentare la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. In caso di somme particolarmente elevate, la banca può richiedere anche le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni.

Spesso però gli istituti di credito richiedono la presentazione di garanzie aggiuntive. Questo perché non potendo contare su un reddito fisso, le banche richiedono la presentazione di ulteriori garanzie. A tal proposito è possibile presentare a garanzia del rimborso una polizza assicurativa contro il rischio vita.

In alternativa è possibile accendere un’ipoteca sulla casa di proprietà, oppure ricorrere alla firma di un garante. In quest’ultimo caso quindi è prevista la presenza di un soggetto terzo che si impegna a garantire il rimorso delle rate in caso di mancato pagamento da parte del beneficiario del prestito.

Ai fini dell’accesso al credito però è necessario che il soggetto presentato come garante sia in possesso di un reddito fisso dimostrabile. Reddito che dovrà risultare adeguato a garantire il regolare rimborso delle rate.

È necessario tuttavia ricordare che l’intervento del garante è da considerarsi come straordinario. Questo infatti può intervenire solo se il richiedente si trova in difficoltà economiche. Non solo. Il garante non può sostituirsi al beneficiario del prestito in modo permanente.

Prestiti con cambiali

Ovviamente banche e finanziarie possono richiedere la presentazione di garanzie aggiuntive anche se a presentare la domanda è un lavoratore dipendente con contratto a termine. Gli istituti di credito infatti hanno sempre la possibilità di tutelarsi dal rischio di insolvenza come meglio credono.

Una delle soluzioni più diffuse è rappresentata dalla firma del garante, di cui abbiamo parlato nelle righe precedenti. In alternativa è possibile ricorrere ai prestiti con cambiali. Linee di credito che prevedono l’utilizzo di cambiali. Titoli di credito che da un lato funzionano come metodo di pagamento e dall’altro rappresentano una garanzia per l’istituto.

In caso di mancato pagamento da parte del beneficiario infatti la banca può richiedere il pignoramento dei beni del debitore. La procedura di espropriazione avviene in tempi brevissimi, permettendo così all’istituto di credito di rientrare del capitale concesso.

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